Il commissario Basettoni è un grande amico di Topolino. I due si ritrovano spesso ad effettuare indagini su casi misteriosi e a sgominare bande di criminali a Topolinia. La prima apparizione di Adamo Basettoni è avvenuta nel 1939. Il personaggio è stato disegnato per la prima volta nelle strisce di Mickey Mouse Outwits the Panthom Blot (Topolino e il mistero di Macchia Nera), realizzate da Floyd Gottfredson e Merrill de Maris. Le strisce furono pubblicate dal 20 maggio di quell’anno al 9 settembre 1939 su alcuni quotidiani americani.
Le origini e l’amicizia con Topolino
L’origine del personaggio è molto probabilmente irlandese, come suggerito anche dal nome originale di Basettoni (Chief O’ Hara). In quegli anni, infatti, erano in tanti gli autori che associavano queste origini ai personaggi che svolgevano il ruolo di poliziotti. Commissario molto abile, è riuscito in molti casi a cavarsela da solo, senza l’aiuto di Topolino. Ma contro certi nemici, come appunto Macchia Nera, l’abilità e l’astuzia del topo costituiscono un grande aiuto per arrivare alla soluzione positiva del caso.
Eppure alla fine della prima storia in cui il commissario è apparso, Adamo aveva detto di sperare di non dover chiedere nuovamente la collaborazione di Topolino. Evidentemente le cose sono andate in modo diverso e l’amicizia con Topolino si è rafforzata davvero tanto, anche se il piccolo topo continua a parlargli dandogli del “voi”.
Un commissario onesto e capace di guidare una squadra composta, tra gli altri, anche dall’ispettore Manetta (che inizialmente non poneva molta fiducia nei confronti della collaborazione della polizia con Topolino) e dell’ispettore Rock Sassi. Basettoni è rappresentato quasi sempre con la divisa da poliziotto. Inoltre è apparso anche come “supereroe” in alcune storie brasiliane dedicate al Club dei supereroi.
Il commissario Basettoni contro i Bassotti
Pochi sanno che Basettoni ha collaborato spesso nella risoluzione di casi a Paperopoli. E c’è un motivo ben preciso. Negli Stati Uniti inizialmente non c’è stata una vera suddivisione tra le città di Paperopoli e di Topolinia, che rappresenta una novità italiana. Sarà a partire dagli anni ’80 che anche in America le storie recepiscono questa suddivisione.
Per questo motivo Basettoni negli anni ’70 si ritrovava, nelle storie di produzione americana, ad operare come commissario in una sorta di città immaginaria. Una città popolata a metà tra il mondo dei paperi e quello dei topi. Insomma, è curioso leggere alcune vecchie storie in cui l’onesto Adamo ha a che fare con i Bassotti che cercano di derubare Paperone oppure altre in cui Gambadilegno scappa dai poliziotti a bordo della 313 di Paperino!
L’aspetto fisico
Per molto tempo l’aspetto fisico di Basettoni non è stato associato a dei riferimenti grafici specifici, che avrebbero dovuto guidare gli autori nel disegnare questo personaggio. Spesso i fumettisti disegnavano una loro versione del commissario Basettoni, mutando il suo aspetto tra una storia e l’altra. A volte aveva i capelli bianchi. A volte erano grigi e anche le sue orecchie apparivano a volte tipicamente canine e altre volte umane. In questo senso il caso più eclatante fu quello di Pier Lorenzo De Vita, che arrivò a rappresentare Basettoni come un vero e proprio uomo.
Molti cambiamenti anche per quanto riguarda la divisa indossata da Adamo Basettoni. Essa cambiava di volta in volta in base al periodo e al Paese in cui veniva pubblicata la storia che si riferiva a lui. In generale, facendo riferimento anche al suo aspetto più definito, possiamo parlare di Basettoni come un cane antropomorfo, di corporatura robusta, con calvizie accentuata e delle lunghe basette. Proprio a queste ultime è ispirato il suo nome italiano.
Il carattere di Basettoni
Il carattere di Basettoni è di solito molto bonario. Apparentemente appare improntato ad un certo rilassamento. Ma il nostro commissario sa anche essere piuttosto combattivo, quando si tratta di entrare in azione e contrastare i pericoli. Sa essere anche molto grintoso, conosce bene il suo lavoro. Nella sua vita personale è un marito fedele e che mostra un grande affetto nei confronti della moglie Petulia. Nei confronti di quest’ultima mostra un’indole passiva, cercando di non contraddirla mai.
La moglie Petulia
Non sempre la famiglia di Basettoni è stata presa in considerazione da tutti gli autori. A volte lo avevano dato come non sposato. Per la prima volta nella storia “Topolino contro Topolino” del 1953 gli era stata attribuita una famiglia: si trattava di una moglie e di un bimbo di 5 mesi. Questi personaggi, però, non erano stati disegnati e non apparivano nella storia. Molto curioso è l’episodio del 1965 “Macchia Nera, Maga Magò e il principe Charmant”, quando Basettoni si ritrova quasi quasi a sposarsi con Maga Magò. Le nozze alla fine tuttavia non hanno luogo.
Petulia, la moglie che viene attribuita a Basettoni, è stata creata da Scarpa in collaborazione con Massimo Marconi e Giorgio Pezzin. La prima volta che viene disegnata Petulia è stata nella storia “Basettoni e la dieta da fame”, pubblicata su Topolino 2109 nel 1996.
Anche Petulia viene raffigurata come un cane antropomorfo. E’ un personaggio molto elegante. I suoi abiti caratteristici sono quelli con motivi floreali. Porta con sé di solito una borsetta. Come il marito è di corporatura robusta. Nella storia “Trudy, Petulia e la sfida all’ultimo crimine”, che è stata pubblicata su Topolino 2395, Petulia diventa amica della moglie di Gambadilegno. E’ molto curioso vedere come spesso, per motivi contrastanti, le due si ritrovino negli stessi luoghi.
Topolino e Basettoni, compagni di avventure
Se ci chiediamo come mai sia stato creato il ruolo del commissario Basettoni, scopriremo che questo personaggio è stato creato proprio per fungere da chiave nell’orientare Topolino verso una dimensione tipica da detective. Infatti spesso Basettoni riesce a risolvere i suoi casi difficili proprio con l’aiuto di Topolino. In questo senso dobbiamo ricordare in modo particolare l’azione di Romano Scarpa. Quest’ultimo ha messo spesso in relazione i due personaggi. Li ha proposti come compagni di avventure e si scambiano perfino visite di cortesia a casa.
Il pregio di Romano Scarpa è stato quello di presentarci Adamo Basettoni in tutta la sua versione quotidiana. Il tutto anche facendocelo vedere nei momenti di relax nella propria abitazione. In questo modo si conferisce un maggiore spessore psicologico al personaggio ed esso diventa più reale. Ricordiamo che è stato lo stesso Scarpa, nel 1996, a dare il nome proprio al commissario Basettoni, chiamandolo Adamo.