Disney Manga

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Gli amanti dei fumetti e dei cartoni animati spesso apprezzano sia i prodotti americani ed europei che quelli asiatici e in particolare giapponesi. Si tratta però come sanno bene gli appassionati di stili e spesso tematiche piuttosto diversi.

Si potrebbe pensare che il mondo Disney viaggi su un binario parallelo rispetto a quello dei manga giapponesi e che questi due binari non si incontreranno mai, ma in realtà non è affatto così.

Non solo il fumetto a l’animazione americani hanno fortemente ispirato quelli nipponici, ma soprattutto di recente è capitato anche l’inverso, ma andiamo con ordine.

I fumetti manga giapponesi hanno una storia lunga e fortemente radicata in estremo oriente. A coniare il termine manga sono stati degli artisti giapponesi nel XVIII secolo e la parola era usata per indicare genericamente delle raccolte di disegni, spesso “bizzarri” ovvero lontani dai canoni estetici dell’epoca.

Il termine divenne poi di uso comune due secoli più tardi, per indicare i fumetti che sono divenuti negli ultimi decenni sempre più popolari anche in occidente.

Spesso i manga, in Italia e in altri paesi, si sono fatti strada grazie al traino degli anime, ovvero i cartoni animati ad essi ispirati.

In molti casi a differenza di quanto avvenuto in Giappone, da noi sono arrivati prima i cartoni animati e solo in un secondo momento i fumetti da cui erano tratti.

I primi esempi di anime risalgono in Giappone al 1917, ma è solo negli anni sessanta che questa forma d’arte prende piede e piena maturità e lo fa ispirandosi fortemente alle produzioni americane e in particolare proprio al mondo Disney.

Furono proprio l’estetica e la tecnica dei film di Walt Disney a ispirare ad esempio la serie Astro Boy di Osamu Tezuka, che gettò un ponte tra due culture e tradizioni veramente diverse e distanti.

Oggi si parla sempre più spesso di globalizzazione, Internet ci permette di avere accesso ad ogni contenuto prodotto in ogni parte del mondo, praticamente in tempo reale e inevitabilmente questo approccio rende molto labili confini e barriere geografiche, linguistiche e culturali. Come è giusto che sia, in particolare se si parla di forme d’arte, ci si ispira a vicenda, gli stili si ibridano e contaminano e così i gusti del pubblico.

Oggi l’universo Disney è molto più ampio e guarda a diversi mercati e pubblici. Inevitabilmente anche ai manga e agli anime giapponesi.

Un pagina interessante nella lunga storia Disney è quella del periodico Disney Manga uscito in Italia, prima come mensile, dal febbraio 2008 all’aprile 2009 e in seguito come bimestrale fino al giugno 2010. Questa testata, che forse alcuni ricorderanno, nasceva proprio allo scopo di far conoscere al pubblico italiano i manga giapponesi, con particolare attenzione a quelli aventi come protagonisti proprio i personaggi dell’universo Disneyano.

Per introdurre al meglio il pubblico di casa nostra al mondo dei manda il periodico Disney si sfogliava da destra verso sinistra, fatta eccezione per i primi volumi, dedicati a Kingdom Hearts, che era uscito così anche in Giappone.

Più di recente è stata evidente la scelta in molti film d’animazione Disney, sia per il piccolo che per il grande schermo, di contaminare lo stile classico, con scelte in alcuni casi fortemente innovative, provenienti principalmente dall’esperienza degli anime nipponici.

Cosa attendersi per il futuro? Senza dubbio sempre meno paletti e nette differenze tra stili, a notevole beneficio della creatività.