Pietro Gambadilegno

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Pietro Gambadilegno fa la sua prima apparizione nel mondo Disney nel cortometraggio Alice solves the puzzles del 1925. All’inizio si chiamava Bootleg Pete e appariva come un cane o un grosso topo. Via via che si procede nella sua evoluzione, cambia nome e viene chiamato Peg Lec Pete o Putrid Pete. L’origine di Pietro è precedente a quella di Topolino. Questo personaggio si ritrova anche nel primo cortometraggio in cui fanno la loro comparsa Topolino e Minni. In questa occasione Pietro Gambadilegno non ha alcun nome. Soltanto dopo si è proceduto con una identificazione con Pietro.

Man mano gli autori cominciarono ad utilizzarlo come antagonista di Topolino, passandolo dalla filmografia alla carta stampata. La prima volta che Gambadilegno appare sui fumetti è stata l’1 aprile 1930 nella storia “Topolino nella valle infernale”. Precisamente si tratta di un gatto antropomorfo. All’inizio era un orso. E’ fidanzato con Trudy.

Nei primi cartoni animati veniva rappresentato con una coda tipica di gatto, ma poi i disegnatori evitarono di esprimere questa caratteristica. Dapprima veniva rappresentato come una versione piratesca, che si poneva di riprodurre il pirata che compare nell’Isola del tesoro di Stevenson. Ma negli anni queste caratteristiche sono andate perse. Complessivamente Gambadilegno ha assunto anche un atteggiamento meno crudele. Anche la tradizionale gamba di legno è stata via via abbandonata. Le ultime storie in cui possiamo trovare questo elemento sono quelle di Gottfredson, che furono prodotte dopo il 1947.

Perché la gamba di legno

Inizialmente il gatto antropomorfo veniva realizzato con un handicap alla gamba sinistra. Quest’ultima mancava e veniva sostituita con una protesi di legno, che rappresentava nell’immaginario collettivo il pirata. Infatti non dobbiamo dimenticare che Pietro, almeno inizialmente, a volte veniva raffigurato anche con un occhio bendato. Poi questo particolare della gamba di legno non venne più utilizzato, soprattutto per non andare contro la sensibilità dei più piccoli lettori. La protesi a forma di piede vero e proprio comparve nella prima volta nella storia “Topolino boscaiolo” del 1941.

Nell’editoriale che introduce l’avventura “Topolino e i pirati” su Topolino 171 del 1936, viene spiegata chiaramente la ragione per cui Pietro ha una protesi alla gamba sinistra. Viene detto che tutto risale a quando il gatto cadde in mano ai cannibali. Si racconta che questi ultimi cominciarono a mangiarlo, ma questo personaggio era così cattivo che alla fine tutti i cannibali morirono avvelenati e quindi limitarono il loro atto soltanto alla gamba.

Il carattere di Pietro Gambadilegno

La personalità di Gambadilegno si ricollega direttamente a quella dei criminali di Topolinia. Nel corso del tempo Pietro è diventato famoso per i suoi tentativi di furto che vengono sventati dallo stesso topo protagonista del magazine. Pietro colpisce anche a Paperopoli, ma anche lì non riesce spesso ad andare a segno. Spesso è accompagnato dalla fidanzata Trudy, da Sgrinfia, e a volte si allea anche con Macchia Nera.

Il suo principale obiettivo è quello di arricchirsi ricorrendo alle maniere illegali. Topolino comunque è sempre pronto all’azione e a far fallire i suoi piani. Una sorta di megalomania, quella di Pietro Gambadilegno, come viene evidenziato soprattutto in alcune storie di Romano Scarpa.

Un’analisi della personalità di Pietro la possiamo trovare nella storia “Gambadilegno e il pensiero segreto” di Jacopo Cirillo: qui vengono sottolineati i sogni di gloria di Pietro e il fatto che egli spesso manca di fiducia in se stesso. Ma poi in fin dei conti Pietro Gambadilegno non è così cattivo come possa sembrare, specialmente negli ultimi anni in cui la sua crudeltà viene spesso attenuata. Basti pensare a quanto succede nell’avventura “Topolino e il fiume del tempo“, dove i due acerrimi nemici finiscono quasi col fraternizzare.

In corrispondenza di questa evoluzione della personalità si ha anche una meno accentuata lotta fra i personaggi di Pietro e Topolino.

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