Il futuro dei motori a combustione

motori a combustione

Motori tecnologici, più efficienti e a emissioni zero

Per oltre 100 anni, il motore a combustione interna a dominato il mercato automobilistico. Questi felici giorni non sono certamente finiti.

Gli attuali motori a benzina più piccoli riescono ugualmente a garantire emissioni zero a lungo raggio utilizzando un mix ibrido elettrico/propulsori con autonomia estendibile.

La nuova tendenza è già iniziata, con i produttori di auto che hanno potenziato i motori a benzina più piccoli con turbocompressori o compressori per eguagliare la potenza di un motore più grande aspirato.

Ciò offre maggiore efficienza e riduce la produzione di CO2. Presto o tardi, tutti dovranno adeguarsi, e non solo i consumatori finali, ma anche chi come Lanzoni Carburatori vende ricambi.

Negli ultimi dieci anni, le tecnologie riguardanti i motori si sono indubbiamente sviluppate. Adesso i consumatori possono scegliere tra tre tipologie di motori:

  • Batteria completamente elettrica, priva di motore a combustione e con un’unità di alimentazione che immagazzina energia elettrica nelle batterie, garantendo così le emissioni zero.
  • Ibridi leggeri e potenti, che accoppiano un motore a combustione a uno elettrico garantendo al gruppo propulsore di recuperare energia per inerzia in frenata e in marcia o quando è fermo nel traffico.
  • Ibridi plug-in, che accoppiano un motore a combustione a uno elettrico e consentono alle batterie di ricaricarsi in qualsiasi momento utilizzando fonti esterne, come un punto di ricarica casalingo.

Il problema attuale? Il chilometraggio

È ovvio che i nuovi motori tecnologici, per soddisfare le esigenze del mercato, devo garantire lo stesso chilometraggio di quelli a combustione.

Soltanto in questo modo sia le aziende che i consumatori potranno pienamente considerare i nuovi veicoli e prodigarsi maggiormente a favore di temi importanti quali ambiente e emissioni zero, oltre che avere a disposizione un mezzo in grado di spostarsi nelle lunghe distanze.

Nonostante ancora lontani dagli standard dei motori a combustione, il chilometraggio sta comunque migliorando di anno in anno. Diverse auto completamente elettriche riescono ad avere un’autonomia di circa 480 km con una sola ricarica e possono essere ricaricate in meno di due ore.

Incorporare la tecnologia di domani oggi

Molte aziende si trovano di fronte a un dubbio: investire in nuove tecnologie già presenti o in via di sviluppo ingenti capitali rischiando poi che sul mercato ne vengano introdotte di più potenti, efficienti e economiche.

Alcune aziende produttrici hanno optato per una soluzione più lungimirante: la produzione di motori affidabili, più leggeri e a basse emissioni di CO2 che possono tranquillamente adattarsi in futuro con unità elettriche/propulsori/booster.

Ovviamente, l’obiettivo per le aziende resta quello di progettare motori per i veicoli del futuro per renderli adattabili, convenienti, rispettosi dell’ambiente e più efficienti, con un migliore risparmio di carburante e con meno intervalli di manutenzione.

I veicoli pesanti del futuro

I veicoli pesanti su strada continueranno per diverso tempo a fare affidamento su motori a combustione efficienti per trasportare carichi utili durante cicli di lavoro impegnativi.

Nonostante ciò, diversi di questi veicoli, come pullman e autobus, hanno iniziato a utilizzare alcune soluzioni di recupero basate sull’energia cinetica dal nome di KERS, che sono molto simili a quelli presenti su un’auto da corsa.

Resta però il problema delle elevate emissioni: sarà presto risolto nelle aree urbane? Stando alle ultime tendenze del mercato dei veicoli pesanti, l’obiettivo è quello di emissioni ultra basse entro il 2025.

La potenza extra che questi veicoli richiedono potrebbe significare un passaggio in futuro verso l’utilizzo di combustibili alternativi come gas naturale compresso (GNC), gas naturale liquefatto (GNL), gas di petrolio liquefatto (GPL), etere dimetilico (DME) e idrogeno.

L’introduzione di queste tecnologie potrà essere attuata nel momento in cui verrà creato un sistema energetico globale, ossia una maggiore disponibilità di vettori energetici (idrogeno, biocarburanti, batterie), più infrastrutture di stoccaggio e consegna (reti di ricarica) e maggiori investimenti per garantire il rispetto degli standard sulle emissioni globali.